 2001, odissea nello spazio Cinema e computers Quasi quarant'anni, ma Kubrick non li dimostra
di Piero Nussio 
2001, odissea nello spazio Era l'anno di grazia 1968 e, mentre nel mondo accadevano una serie di eventi che avrebbero reso famoso quell'anno, nel mondo del cinema accadeva un evento che avrebbe rappresentato un vero spartiacque.
Polemiche e discussioni a non finire, ma nessuno mai ha osato contestare il film 2001, odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey) che Stanley Kubrick diresse quell'anno, dopo averlo progettato insieme ad Arthur C. Clarke, grande scrittore inglese di fantascienza.
Nel 1968, mentre si lavorava ai computer ancora con le teleschiventi e le schede perforate, Kubrick inventa che la sala di atterraggio spaziale sia controllata con maxi-schermi di computer, grafici ed a colori (notare le dimensioni degli omini).

Un dettaglio dei megaschermi a colori Quando ancora i computer erano veramente ferraglia puzzolente che sputava grasso -e per questo chi ci doveva lavorare usava il camice bianco-, Kubrick inventa HAL: l'essenzialità di un occhio pervasivo e di una serie di schermi disseminati ovunque.

HAL, il super-computer di bordo HAL, le cui lettere non sono altro che quelle che precedono IBM nell'ordine alfabetico, è un supercomputer parlante e sempre vigile che -in base agli studi allora d'avanguardia sull'Intelligenza Artificiale- è anche un campione di scacchi.

Uomo e computer ai due lati di una scacchiera HAL è realizzato, come oggi appare evidente, ma all'epoca era veramente fantascienza, con una qualche tecnologia a stato solido basata su un supporto di tipo trasparente. Oggi è quasi normale che un computer sia fatto a schede e sia modulare, ma quarant'anni fa c'erano nuclei di ferrite e relais elettromagnetici...

Le schede a stato solido che compongono HAL Ma il messaggio del film è proprio che non ci si può affidare ciecamente a tanta tecnologia: David deve sfidare il Golia super-computer e disattivare HAL.

La disattivazione di HAL: è il momento della canzoncina Alla fine del viaggio, calmata l'odissea, lo sbarco può avvenire. Il futuro sembra essere fatto di mobili settecenteschi, un luogo dove però la presenza tecnologica rimane forte e significativa. Si apre il dibattito...

Hi Tech e rococò, una grande sintesi visiva di Kubrick
(Lunedì 9 Maggio 2005)
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