 Un thriller romantico Taxi lovers Coraggiosa iniziativa di un gruppo di attori e tecnici
di Elena Scerni “Taxi Lovers” è frutto di un'operazione produttiva molto interessante: un gruppo di attori e tecnici cinematografici si sono autotassati ed hanno creato la "Quadrifoglio produzioni" per realizzare il loro sogno di girare un film. In un'epoca in cui il giovane cinema non trova sbocco questa è una coraggiosa iniziativa per far valere il talento di validi professionisti. Questi baldi giovani si sono cimentati in un genere alquanto difficiole: il thriller. Taxi lovers è, infatti, un noir che si intreccia con una storia d’amore, ambientato nella città di Roma, con una breve parentesi finale in un’isola del mare Egeo. Ecco la trama: Massimo (Edoardo Leo) 30 anni, guidatore di taxi, durante una corsa notturna carica Giovanna (Elisabetta Cavallotti) una giovane donna dal fascino formidabile. Tra i due s’instaura subito un rapporto conflittuale che per ragioni alchemiche sfocia in una particolare confidenza. Giovanna è la figlia di Anghelos (Alberto Di Stasio) un boss della malavita internazionale. La personalità di Giovanna, nonostante il suo ambiente, è quella di una donna libera nello spirito e nei sentimenti. Marco (Paolo Gasparini) l’uomo con il quale divide la sua vita affettiva, è un piccolo boss che sta tentando di portare a termine un’operazione legata ad un micro-chip del valore di svariati milioni di euro che gli permetterà il grande salto di qualità nell’organizzazione. Marco, nel corso dell’operazione, commette un omicidio nell’appartamento che divide con Giovanna. Marco perderà la vita inseguendo il sogno di una “ricchezza” ottenuta troppo facilmente. Giovanna, dopo rocambolesche avventure, riuscirà ad impossessarsi del micro-chip ricavando dalla vendita una cifra considerevole che le permetterà di approdare all’isola greca di cui è originaria.

Tutti bravi gli interpreti-produttori, fra i quali segnaliamo l'eccellente interpretazione di Elisabetta Cavallotti. Il film è un prodotto nostrano dignitoso che dimostra che che le idee, quando sono valide, possono concretizzarsi anche con mezzi finanziari abbordabili senza avere alle spalle budget miliardari e star internazionali. Una pellicola che vale senz'altro la pena di vedere, se non altro per premiare il coraggio degli autori.
(Mercoledì 4 Maggio 2005)
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