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Colonne sonore

Sideways

Il jazz leggero di Rolfe Kent


di Fabio Ciminiera


Come in molti film ambientati in California, anche Sideways - In viaggio con Jack è un film durante il quale i protagonisti sono spessissimo in macchina e si spostano lungo tutta la California meridionale, in un susseguirsi di immagini ben scelte, alla ricerca di vini pregiati, del senso delle proprie esistenze.

Le musiche che accompagnano il cammino di Sideways sono concepite come un tappeto continuo, quasi sempre presente con leggerezza e con buone soluzioni musicali e, soprattutto, con un'ottima aderenza alle situazioni e agli sviluppi drammatici della vicenda. Sono rari, soprattutto nella prima parte del film, infatti i momenti nei quali la musica tace; ma si tratta di una presenza discreta, che accompagna e allieta le scene, senza dar fastidio, anzi sottolineando in modo brillante e riuscito sia lo svolgimento della trama che gli aspetti visivi e i movimenti dei personaggi sullo schermo.

Suoni delicati, vibrafoni, percussioni, chitarre elettriche gentili e spagnoleggianti, sassofoni, flauti, suoni lunghi e suadenti, ritmi ammiccanti, che predispongono al sorriso nelle scene comiche e che introducono senza strappi i momenti più riflessivi e problematici per i protagonisti. Il film, presentato come commedia, si può ascrivere al genere della commedia amara, propone le vicende di personaggi alle prese con il bilancio delle proprie vite e si muove in quel filone che si può ricondurre alle generazioni post-moderne di scrittori e cineasti che dirigono le vicende descritte avvicinando momenti apertamente e volutamente divertenti - la scena del recupero del portafoglio di Jack, ad esempio, vale da sola buona parte del biglietto - a momenti più intimi, lirici, introspettivi. Atmosfere che richiamano scrittori come Nick Hornby e David Trueba, che intrecciano con convincente misura gli elementi comici e drammatici delle storie narrate. Payne riesce anche nel trovare una felice soluzione per il finale del film.


Rolfe Kent, il compositore delle musiche originali, aveva già collaborato alle precedenti produzioni di Alexander Payne, rinnovando il connubio che aveva già visto i due in "A proposito di Schmidt".
La musica è incentrata su un jazz leggero, pacato nei ritmi, ben centrato nei suoni.
Rolfe Kent ha potuto contare su una band ampia che esegue, con precisione e appropriata capacità di muoversi in seconda linea, brani brevi ed essenziali, compiuti negli spazi in cui la trama e i dialoghi lasciano gli strumenti protagonisti, che assaggiano diverse ispirazioni e diversi generi musicali, swing, funky, latin, le percussioni di alcuni brani, cool jazz, le piccole orchestrazioni delle colonne sonore dei film degli anni '50... Tutto questo senza esagerare e con l'intento di dare continuità alla musica durante il corso del film, con l'intento di seguire e commentare con garbo la storia e di dare anche, in un certo senso, il respiro dell'accento californiano della musica proposta.

L'intenzione di muovere attraverso le musiche della California, viene manifestata anche nel trailer che è commentato da un brano rock come No rain dei Blind Melon, che presenta, anche nel testo, molti punti in comune con lo sviluppo della storia (sin dal primo verso "All I can say is that my life is pretty plain..."), e che avrebbe fatto presupporre una colonna sonora di tutt'altro genere, più ispirata alla stagione del rock californiano, con nomi e band storici come Janis Joplin, Al Kooper, Eagles, fino ad arrivare a gruppi più vicini nel tempo come i Los Lobos, Ben Harper, Aimée Mann e i Blind Melon, appunto.
Anche se, qualche brano più intriso di atmosfere rock si sente, soprattutto quando i protagonisti si allontanano dai cardini principali della storia, spostare le musiche su questo versante avrebbe probabilmente colto meno gli sviluppi della storia. La scelta musicale fatta nel film è giusta e rispecchia le atmosfere gioiosamente malinconiche della storia (o, se volete, amaramente ilari).

Per finire, leggo in rete che il disco della colonna sonora dura solamente trentasette minuti e che Rolfe Kent non ha ricevuto nemmeno la nomination per gli Oscar per la colonna sonora.

La prima notizia si spiega con l'esclusione dal disco dei brani non originali, rendendo il disco un prodotto discografico compiuto, un'opera compatta nei suoi contenuti; la seconda sorprende e non ha spiegazione, visto il lavoro di regia musicale davvero pregevole nel misurare e supportare la vicenda e la validità delle musiche.


California: road movie tra i vigneti
Sideways
Un "film da degustazione"
Il film è come un buon vino, che più invecchia e più acquista corpo: dopo una fase iniziale lenta e noiosa, sviluppa in un crescendo di situazioni che lo portano ad ottimi livelli.



(Martedì 3 Maggio 2005)


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