 L'ultimo film di Sam Peckinpah The Osterman Weekend Il 28 marzo su Studio Universal
di red.  Lunedì 28 marzo su Studio Universal (Sky) c'è un appuntamento che tutti i cinefili doc non dovrebbero mancare: alle 22.50 andrà in onda per la prima volta, in lingua originale con sottotitoli in italiano, la versione integrale dell’ultimo film diretto da Sam Peckinpah prima di morire.
Si tratta della prima versione del film voluta da Peckinpah, mai vista finora, scartata originariamente dai produttori per l’alto contenuto erotico di alcune scene. Il rifiuto di rimontare il film, con i tagli suggeriti dai produttori, causò il licenziamento del regista. Tratto dal romanzo omonimo di Robert Ludlum, può essere considerato il testamento del regista, che coordina in una spy story in puro stile Peckinpah, un cast di attori che va da Rutger Hauer a Dennis Hopper e Burt Lancaster.
Biografia di Sam Peckinpah: Nato nel 1925 in California, Peckinpah è stato uno dei grandi padri americani del genere western, considerato il poeta dei ribelli e il cantore dei perdenti, protagonista di una rivoluzione espressiva e tematica che fa da anello di congiunzione tra il cinema classico e il cinema moderno. Regista molto controverso, avrebbe compito 80 anni il 21 febbraio del 2005, ma la sua vita spericolata e bruciata dal consumo di alcol e droga si spegne a Los Angeles il 28 dicembre 1984 a soli 59 anni. Esordisce in teatro e televisione, iniziando la sua carriera come sceneggiatore per poi dedicarsi alla regia di serie televisive. Passa alla regia cinematografica nei primi anni sessanta, con il film The deadly companions (La morte cavalca a Rio Bravo). La prima fase della sua produzione porta in primo piano la figura del “loser”, il perdente, quello che non si adegua ai tempi, con il film "Ride the high country" (Sfida nell’Alta Sierra), interpretato da Joel McRea nei panni del vecchio sceriffo Steve Judd. Judd, con il suo atteggiamento eroico e ostile verso il nuovo mondo fatto di compromessi e inganni, è rappresentativo di tutta la serie di “loser” che contraddistinguono la produzione di Peckinpah; da Pike Bishop, il protagonista di "The Wild Bunch" (Il mucchio selvaggio) a Billy Kid nel film Pat Garrett & Billy the kid, da David Sumner, interpretato da Dustin Hoofmann a Doc, il personaggio di Steve McQueen nel film Getaway. La storia cinematografica di Peckinpah può essere rapportata alla sua biografia perchè i suoi film riassumono metaforicamente la sua vita. Spericolata, violenta, vagabonda, al limite come le storie dei suoi protagonisti. Molti dei suoi film sono infatti caratterizzati da esplosioni di violenza ma girata in maniera unica, soprattutto grazie all’uso drammatico del ralenty. Le peripezie che hanno segnato tutti i suoi film, da quelli rifiutati dagli studios a quelli distrutti dai montatori, da quelli osannati a quelli dimenticati, le furiose liti con i produttori, la sua fama di donnaiolo e alcolista fanno di lui un’icona del cinema americano. Peckinpah ha firmato 14 film incentrati su figure di perdenti che hanno saputo ribellarsi, anche a costo della vita, ad un sistema che non conosce più valori come rispetto, onestà, sincerità, liberandosi dal cinema spettacolare per avventurarsi verso un genere di film che riporta con crudezza la ferocia delle passioni attraverso immagini discontinue e frammentarie che accompagnano i personaggi dei suoi film fino alla gloria della sconfitta.
(Venerdì 25 Marzo 2005)
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