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"Ogni uomo ha bisogno di un sogno"

Vincenzo Salemme

Esce venerdì il suo film "Cose da pazzi"


di Oriana Maerini


"Sono un pessimista, ma l'unica cosa che mi "carica" e che mi trasforma in una persona solare è, lo dico con serenità, la voglia di essere sempre alla ribalta. Non solo a teatro ma anche al cinema. Del resto, come dice il personaggio di questo mio ultimo film, ogni uomo ha bisogno di un sogno."
Vincenzo Salemme è davvero un leone e non solo secondo gli astri (è nato il 24 luglio 1957). E' disposto a tutto per mantenere il dominio sul territorio (cinematografico) che ha conquistato. L'ambizione alla notorietà di questo simpatico e bravissimo animale da palcoscenico che calca le scene da oltre 25 anni, è tanto grande quanto legittima.
Salemme non ha avuto bisogno di credenziali per entrare nella Cecchi Gori Factory dall'ingresso principale: la sua brillante carriera attoriale comincia, a 19 anni, grazie ad un pizzico di fortuna, niente meno che alla corte di sua maestà Eduardo de Filippo.
Partecipa prima come comparsa in "Quei figuri di tanti anni fa ", per poi continuare come attore ne "Il Cilindro" ed "Il Sindaco del Rione Sanità" trasmesse da Rai 1 nella stagione televisiva 1978/79. Da allora la collaborazione con la Compagnia di Eduardo è proseguita fino alla sua morte, avvenuta nel 1984, ed è andata avanti con il figlio di questi, Luca, fino al 1992.
Ma, accanto all' intensa attività teatrale Salemme h affiancato anche una brillante carriera cinematografica conquistata grazie alla trasposizione dei suoi maggiori successi teatrali.
E’ il caso anche del suo ultimo film Cose da pazzi, che narra la paradossale vicenda di un integerrimo funzionario dello Stato addetto alle pensioni civili, Giuseppe Cocuzza (Maurizio Casagrande) che inizia a ricevere in casa a regolare distanza misteriosi pacchetti contenenti ognuno 50.000 euro in contanti. Si scoprirà, poi, che questi regali non sono altro che la strana vendetta di un sognatore deluso.


Perché ha voluto trasferire questa commedia al cinema?
"Cose da pazzi” è una commedia sui valori a cui sono molto legato che era a sua volta ispirata a "Lo strano caso di Felice C.", un mio testo rappresentato brevemente in teatro nel 1992 che ho voluto riprendere 10 anni dopo nella sua essenza rielaborandolo, riscrivendolo e ribattezzandolo”.
A teatro è stato ben accolto dalla critica e campione d'incasso della stagione 2002-2003. La versione cinematografica è identica a parte alcuni cambiamenti dovuti al diverso linguaggio cinematografico, conservandone quasi tutti gli stessi attori.

Qual è il messaggio che vuole mandare al pubblico con questo film?
Che nessuno può vivere senza sogni. Io ho vissuto gli anni 70 ed ho voluto raccontare il disagio di aver visto dissolvere il sogno del comunismo ma ogni sogno ha la sua dignità.
Anche i ragazzi che sono morti per la repubblica di Salò combattevano per realizzare un ideale.

Spera che al cinema venga lo stesso pubblico che ha avuto in teatro?
No, i miei spettatori a teatro sono abitudinari mentre quelli del cinema sono occasionali e saltuari: mi auguro ovviamente di portare in sala le persone più diversi grazie ai ritmi più veloci su cui il film può contare rispetto al palcoscenico.

Preferisce il cinema o il teatro?
Fare un film vale più di 23 anni di palcoscenico. Questo non dipende tanto dal numero degli spettatori ma da quello che gira intorno ad una pellicola: trailers che passano in televisione, articoli sui giornali e sulle riviste.

Come è diventato attore?
Quando frequentavo il liceo recitavo in una commedia di Eduardo. Un attore della sua compagnia, Sergio Solli, venne a darci una mano. Mi trovò bravo e mi portò da Eduardo per un provino e lui mi ingaggiò. E' una fortuna che devo molto a Pupella Maggio. Fu lei a convincere De Filippo che dicevo bene la mia battuta che recitava così: "sono solo cinque lire!".

Se non avesse fatto l’attore-regista cosa avrebbe voluto fare?
L’avvocato (come il padre) o il calciatore, perché vincono e si vedono in Tv.

Quali sono le sue debolezze?
L'ansia e l'orgoglio. Ma sono anche un tenero che si commuove davanti ad un film di Lubitsch.

Qual è il suo attore preferito?
Depardieu perché è un orsacchiotto morbido. E' un uomo coraggioso e disorganizzato, un attore non pulito.



(Martedì 22 Marzo 2005)


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