 Colonne sonore Ma quando arrivano le ragazze? I nomi più illustri del jazz italiano per Pupi Avati
di Fabio Ciminiera Il connubio tra musica e immagini realizzato dal nuovo film di Pupi Avati, Quando arrivano le ragazze?, è molto forte. Il regista di “Regalo di Natale” ha voluto nuovamente (l’aveva già fatto con “Bix” nel 1991 raccontando la biografia del suo musicista preferito) unire le sue due passioni: jazz e cinema.
La vicenda si sviluppa all'interno di un gruppo di musicisti che cercano il successo nel jazz, con fortune diverse per i vari personaggi. Viene rappresentata la crescita musicale, l'approccio alle istituzioni del jazz italiano (i protagonisti frequentano i corsi estivi di Umbria Jazz), la difficile trafila di serate in piccoli club, infine, il successo e i festival. I brani, per scelta felice del regista, scelta funzionale anche alla conduzione del film, vengono eseguiti appositamente per la colonna sonora da alcuni dei nomi più rilevanti del jazz italiano attuale, per formare un quintetto di notevole levatura, che vede impegnati Flavio Boltro alla tromba, Daniele Scannapieco al sassofono, Danilo Rea al pianoforte, Giovanni Tommaso al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria. Il quintetto si muove su un repertorio ben inserito nella tradizione, tra standard e blues, e presta le sue note per seguire al meglio la vicenda: da una colorita e jazzata marcia nuziale al brano composto da Riz Ortolani per il film e che si intitola, come è ovvio, Quando arrivano le ragazze?, una ballata romantica e suadente. Altri jazzisti sono coinvolti nella produzione, come Javier Girotto e Roberto Gatto, mentre si può riconoscere Giovanni Tommaso, tra gli insegnanti dei corsi perugini, e Francesca Stortino, con il suo gruppo, viene ripresa durante un'esibizione. Un jazz di facile fruizione e non credo potesse essere diversamente, anche perché si offre come contesto alla storia, ma che si mantiene in ogni occasione di buon livello. Torna qui l'accenno fatto in precedenza alla registrazione dei brani effettuata in modo specifico per il film: c'è la cura del particolare sonoro, si ritrova l'amore per la musica di Pupi Avati, e per il jazz in particolare, si coglie sempre e con precisione la consonanza tra la musica e le necessità della trama, tra la musica e lo sviluppo della scena.

La canzone composta per il film, Quando arrivano le ragazze?, diventa una delle chiavi narrative del film: è il primo brano composto da uno dei componenti del gruppo, Giancarlo Zanichelli, l'io narrante della storia, e cresce di scena in scena, dalle prove e dalle prime esibizioni fino all'esecuzione finale con l'orchestra. Una ballata che interpreta e segue il tono generale del film, un brano nel quale la tromba riesce a seguire le emozioni della scrittura e a dare la giusta profondità sonora.
Clifford Brown è il musicista amato da Nick Cialfi, il trombettista del quintetto: musicista di infinita bravura e classe, sfortunato nella sua breve esistenza (morì a 25 anni in un incidente d'auto), riuscì a dare un'impronta all'evoluzione del jazz a metà degli anni '50 e a far scaturire, dalla sua breve vita artistica, buona parte delle idee che daranno vita all'Hard Bop, al suono Blue Note con cui si apriranno gli anni '60, ai capolavori di molti artisti che seguiranno nel tempo. Il suo confronto con i grandi dell'epoca, Miles Davis e Dizzy Gillespie, per rimanere nell'ambito del suo strumento, con Max Roach e Art Blakey, è stato da subito un confronto alla pari. Un musicista che, come James Dean, come Arthur Rimbaud, come Evariste Galois, pur senza la sregolatezza che ha caratterizzato le vite di questi ultimi, attira per la bravura incontaminata, per il talento innato e puro, per l'esplosione di idee che non possono venire sviluppate in modo compiuto in una maturità mai raggiunta.
(Sabato 19 Febbraio 2005)
Home Archivio  |