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Annuario Statistico del Cinema Europeo

Il consumo di cinema in Europa

Le presenze nel 2003



Dall'Annuario Statistico del Cinema Europeo, pubblicato annualmente da MEDIA Salles, riportiamo questa interessante analisi circa i dati di presenza del pubblico nelle sale europee nel 2003.
Per chi fosse interessato alla lettura completa dell'Annuario, questo è l'indirizzo: Annuario Statistico del Cinema Europeo.


Se per il 2002 era risultato praticamente impossibile individuare una chiave unica per leggere l’andamento del consumo di cinema nelle sale europee, nel 2003 la tendenza dominante si presenta con più chiarezza: quasi ovunque le presenze hanno subito un calo.
Mentre nel 2002 sia nei mercati di maggiori dimensioni sia in quelli più piccoli comparivano territori in crescita ed altri in ripiegamento, l’anno successivo vede confermate le previsioni di chi aveva interpretato il decremento di spettatori in Spagna o in Germania come qualcosa di più di un colpo di singhiozzo destinato a rimanere isolato.
Nel 2003, le presenze complessive nei 18 paesi dell’Europa Occidentale analizzati da MEDIA Salles hanno infatti sofferto di un calo del 5,1%. Certo non è una situazione allarmante – commentano gli addetti del settore – visto che il 2003 chiude comunque con più di 909 milioni di spettatori, quando dieci anni prima i biglietti venduti non raggiungevano i 690 milioni.
A preoccupare semmai è il timore che i forti investimenti fatti in questo decennio per ammodernare ed estendere il parco delle sale stiano ormai per esaurire il loro effetto positivo sulla crescita delle presenze.
Intanto gli schermi hanno superato quota 27.000, continuando a crescere (+2,2% rispetto al 2002), anche se con un incremento decisamente minore a quello del finire degli anni Novanta.
In termini di spettatori, i risultati dei cinque principali mercati europei nel 2003 sono negativi.
La Germania arretra con un pesante -9,1% (che segue il -7,9% del 2002 sul 2001) e si attesta sui 149 milioni di spettatori – il livello del ’98 e del ’99 – “bruciando” nel giro di due anni quasi 30 milioni di biglietti. Battuta d’arresto invece per il numero degli schermi, che resta invariato rispetto al 2002.
Calano anche la Francia (-5,6%), che perde oltre 10 milioni di spettatori rispetto al 2002, e l’Italia, che arretra sotto la soglia dei cento milioni di spettatori (-5,5%) rispetto al 2002.
Il Regno Unito vede i suoi spettatori diminuire del 4,9%, ottenendo peraltro, nel 2003, il secondo miglior risultato (oltre 167 milioni di spettatori) dell’ultimo decennio.
Più contenuta la flessione del mercato spagnolo (-2,3% rispetto al 2002), che però nel giro di due anni ha perso circa 10 milioni di spettatori. In Spagna, come in Italia, rimangono invece significativi gli aumenti del numero degli schermi, rispettivamente del 5,0% e del 6,4%.
Tra i mercati di minori dimensioni sono contraddistinti da un calo piuttosto accentuato Grecia (pari a circa -13% secondo le stime disponibili), Lussemburgo (-11,9%), Islanda (-10,8%), Svizzera (-9,8%), Austria (-7,8%) e Belgio (-6,1%).
Meno severi i decrementi che hanno colpito la Svezia (-0,7%) e la Danimarca (-4,8%), dove gli schermi continuano peraltro a crescere. Alla tendenza negativa non sfugge il Portogallo (-3,9%), dove il calo degli spettatori era già iniziato nel 2002.
In controtendenza troviamo solamente la Norvegia, con un lusinghiero +8,4% che le consente di superare la soglia dei 13 milioni di spettatori, seguita dai Paesi Bassi che, con un incremento del 3,1%, confermano l’andamento positivo che, iniziato nel 2000, li ha portati a superare, per numero di spettatori, il vicino, e per molti versi affine, Belgio, e dalla Finlandia (+2,8%).
Lieve crescita (+0,7%) anche per l’Irlanda, il paese che detiene il primato nell’Unione Europea quanto a frequenza media pro capite, pari a circa 4,4.
Connotata da un andamento complessivamente negativo è anche la situazione delle presenze nell’Europa Centrale, Orientale e del Bacino del Mediterraneo, che chiude con un -3,9%. Ma i 15 territori di cui disponiamo dei dati registrano tendenze assai contrastanti fra loro: gli spettatori di sette paesi, infatti, sono in forte aumento, mentre calano vertiginosamente quelle degli altri otto. Un picco davvero eccezionale viene registrato in Bulgaria con oltre 3 milioni di presenze (+50,9%), rispetto ai poco più di 2 milioni del 2002. Anche Cipro vede i propri
spettatori aumentare in maniera considerevole: l’incremento fra il 2002 e il 2003 è infatti del 21,5%.
Altro risultato molto buono è quello della Repubblica Ceca, che nel 2003 registra il 13,5% di presenze in più rispetto al 2002. Non male anche il consumo di cinema in Slovenia, dove gli spettatori sono cresciuti del 7%. Positive, inoltre, la Lettonia, che registra un aumento del 5,8%, e Malta (+1,7%).
Resta sostanzialmente stabile il mercato turco (+0,5% rispetto al 2002).
Paesi quali Lituania e Iugoslavia (ora Serbia e Montenegro) risentono invece di cali molto accentuati, pari al 27,1% nel primo caso (dove gli spettatori sono passati da 1,9 a meno di 1,4 milioni) e al 28,4% nel secondo (dove le presenze calano di oltre un milione fra il 2002 e il 2003). In forte diminuzione anche gli
spettatori di Estonia (-18,2%), Romania (-14,8%) e Ungheria (-11,4%). Meno spettatori anche in Polonia (-6,7%) e in Repubblica Slovacca (-1,5%).
Sinora abbiamo guardato al consumo di cinema analizzando i territori secondo le tradizionali aggregazioni dell’Europa Occidentale/Centrale e Orientale insieme con il Bacino del Mediterraneo. Ma se vogliamo scostarci da questa modalità, che risponde peraltro al criterio di avvicinare mercati con storie e caratteristiche simili e comparabili, e adottare invece il criterio basato sull’allargamento dell’Unione Europea, ora con 25 membri, vedremo che il numero totale degli spettatori si attesta nel 2003 su oltre 940 milioni, registrando un calo di circa il 5% rispetto al 2002, ma un lusinghiero incremento di circa il 15% rispetto al 1997.

Elisabetta Brunella
Segretario Generale di MEDIA Salles


Annuario Statistico del Cinema Europeo
Multiplex e cinema digitali
La diffusione a fine 2004



(Venerdì 18 Febbraio 2005)


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