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Il successo di Gene Wilder in una trasposizione teatrale

La signora in rosso va a teatro

Alena Seredova al posto di Kelly le Brock


di Oriana Maerini


Perché non portare sul palcoscenico grandi successi cinematografici che hanno fatto divertire il pubblico? La brillante idea è venuta a Giovanni Di Clemente della Clemi Cinematografica.
Il primo film per cui si è realizzata la trasposizione teatrale è la “SIGNORA IN ROSSO”, una delle pellicole più celeberrime degli anni ’80. Il film era un cocktail irresistibile tra la comicità di Gene Wilder e la bellezza esplosiva di Kelly Le Brock, condite dalle straordinarie musiche di Stevie Wonder.
Il problema era quindi trovare un attore comico che poteva reggere il confronto nell’adattamento teatrale. E chi se non Gianfranco D’Angelo, l’attore comico per eccellenza, protagonista di innumerevoli trasmissioni televisive che hanno fatto storia, tutt’ora considerato come un fenomeno di costume poteva interpretare il simpatico Teddy?
Per il ruolo della signora in rosso la scelta è caduta, invece, su una bellezza statuaria di Alena Seredova la cover girl ceca lanciata da Giorgio Panariello nel suo “TORNO SABATO” su Rai1. Recude dai successi natalizi di “Christmas in Love”
L’operazione è pienamente riuscita e a teatro, come al cinema, si ride davvero tanto.
Lo spettacolo inizia come il film. Il palcoscenico si apre con Teddy sul cornicione e la storia viene raccontata grazie ad un lungo flash-back

In una giornata come tante Teddy si reca al lavoro presso l’agenzia di pubblicità dove è impiegato come art-director. Ha appena lasciato a casa la sua adorata Didi, mogliettina come tante altre, e Missy, figlia adolescente come tante altre ragazze della sua età.
Ma ecco che, parcheggiando la sua auto vede una stupenda ragazza completamente vestita di rosso e se ne innamora. Con la complicità dei suoi più cari amici, Teddy pianifica il tradimento della moglie. Ma donnaioli o ci si nasce oppure ci si diventa con anni di pratica. Il povero Teddy proverà sulla sua pelle tutte le difficoltà e gli intoppi prima di diventare un playboy.

Pochi sanno che l’omonimo film americano del 1984 aveva un’origine italiana. Era stato ispirato, infatti, ad uno degli episodi del film del 1976 “Certi piccolissimi peccati”, versione francese del grandissimo “Amici miei” di Mario Monicelli (Monicelli era presente il sala alla prima teatrale n.d. r.).
Con questa versione teatrale, il giro intorno al globo della “Signora” si compie tornando qui dove tutto ebbe inizio.
Chi ha amato il film non avrà rimpianti con questa riedizione, perché questa versione teatrale -adattata da Claudio Insegno per la regia di Ivan Stefanutti e Alessandro Spadorcia- è altrettanto spassosa.

Un attore comico di razza come Gianfranco D’Angelo riesce a dare un’nterpretazione perfetta di Teddy. Un uomo buffo e imbranato ma anche tenere e molto umano nel ridere delle proprie debolezze che lo rendono patetico ai suoi stessi occhi.
Ecco un assaggio delle sue insuperabili battute al vetriolo: “Se tua moglie ti chiama 8mm, non è perché hai la telecamera...”.

Dal 28 dicembre ’04 al 23 gennaio ’05
Teatro Sala Umberto
Roma, Via della Mercede 50
Info: 06 6794753



(Giovedì 30 Dicembre 2004)


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