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India

Cos’è Bollywood?

Una cinematografia sempre più importante


di Piero Nussio


Innanzitutto il nome: Bollywood è Bombay + Hollywood, anche se oggi Bombay si chiama ufficialmente Mumbai. Anche se la produzione cinematografica indiana non si svolge solo a Mumbai (ma anche in Bengali, Kannada, Malayalam, Tamil, Telugu). Anche se, nella sterminata produzione indiana, Bollywood è solo un genere, e non tutta la cinematografia (un po’ come il “neorealismo rosa” nell’Italietta degli anni ’50).
Il termine “Bollywood” per denotare la produzione cinematografica popolare indiana è ormai attestato anche nel dizionario inglese di Oxford.

Il masala
Gli indiani parlano di masala (una mistura di spezie e sapori della cucina tradizionale) per indicare i contenuti dei film Bollywood.
Innnanzitutto, sono sempre dei musical, poi ci devono essere danze, storie d’amore, spunti di commedia, inseguimenti, cattivi e thrilling. È essenziale che ci siano amori contrastati, genitori arrabbiati, politici corrotti, rapitori, malviventi e cattivi in genere, ritrovamenti fra parenti dopo lunghi anni (Carramba, che sorpresa!), cambiamenti nalla fortuna (Sono tornato ricco e vendicativo come il conte di Montecristo!), coincidenze fatali e drammoni in genere, ma mitigati dalla commedia.

La globalizzazione
Anche se il fenomeno Bollywood è essenzialmente indiano, ci sono vari aspetti di globalizzazione in corso: questa cinematografia è diffusa in tutta l’Asia sud-orientale, poi si è diffusa dove ci sono forti colonie indiane (Londra, Missisipi e le grandi città USA, Australia, ecc.).
Viceversa, il pubblico indiano si è fatto più colto e cosmopolita, conosce ed apprezza e consuma il cinema occidentale, quindi vuole un po’ di occidente anche nei film tradizionali. La lingua dei dialoghi e delle canzoni, ad esempio, sta diventando sempre più l’inglese, che è parlato dalla diaspora indiana ed anche dalle classi più alte in patria. E che un film bollywood che ci siano delle scene girate all’estero è considerato segno di particolare valore ed interesse.
Dal punto di vista produttivo, poi, gli sceneggiatori ed i registi bollywood spesso copiano di sana pianta un film occidentale, oppure lo riscrivono adattandolo alle abitudini locali.
Viceversa, molti produttori occidentali utilizzano le maestranze e le location bollywood per aggiungere scene interessanti ai loro film, sfruttando anche il costo basso della produzione indiana.

Il piccolo razzismo
Anche se il fenomeno bollywood è solo indiano (e quindi non ci dovrebbero essere risvolti razziali), in realtà le popolazioni del nord dell’India sono (tanto per cambiare) di pelle più chiara di quelli “curti e niri” del sud e di Ceylon. Quindi, gli attori del nord fanno gli innamorati ed i “bei giovani”, quelli del sud fanno i caratteristi e reggono gli spunti comici.
Anche il linguaggio soffre di mali simili: i dialoghi sono nel prosaico indostano, i versi delle canzoni usano le più poetiche parole arabe e persiane.
Il Pakistan (mussulmano) ha proibito l’importazione di film prodotti in India (indù): è qui che avviene quindi la copia e la distribuzione illegale dei film bollywood in videocassetta e DVD che poi raggiunge i mercatini indiani e tutto il sud-est asiatico.
Videocassette e DVD non sono sottotitolati, o lo sono in maniera approssimativa. Viene allora Internet in soccorso degli indiani oramai anglicizzati che vivono in occidente, con il sito BollyWhat che contiene trame, informazioni, vocabolario di termini difficili, ecc. In più ci sono poi informazioni, biografie, gossip, ecc.: insomma il CineBazar del cinema indiano!

Niente baci, siamo indiani.
Nei film Bollywood gli innamorati non si baciano mai. Non si parla qui di “french kiss” o di scene di nudo. È proibito anche il semplice e casto bacio di due innamorati dopo tre ore (durata abituale dei film) di peripezie.
Proibito da alcune censure governative; proibito dal tipo di pubblico che affolla le sale cinematografiche di paese o di periferia; proibito dalle attrici, che non vogliono essere considerate delle svergognate dai loro ammiratori, e quindi si rifiutano di girare scene che potrebbero far loro perdere i favori di grossa parte del pubblico.
Viceversa, biblicamente ed evangelicamente, si toccano i piedi delle persone anziane e degne di rispetto, in segno di sottomissione e di apprezzamento. Poi, all’indiana, si congiungono le mani e ci si inchina in segno di saluto: stringersi la mano come facciamo noi occidentali è considerato poco rispettoso nei confronti della persona salutata...
L’unica concessione a qualcosa di corporale è alzare il mignolo della mano con le altre dita chiuse: ma toglietevi quelle idee dalla testa: significa solo che un uomo deve andare a fare pipì...


Bollywood
Matrimoni e pregiudizi
Il cinema indiano sbarca in occidente
Il colorato e fantastico mondo del cinema indiano di Bollywood (Bombay - Hollywood) in un musical con tutti gli adattamenti per renderlo gradevole al pubblico europeo.



(Lunedì 27 Dicembre 2004)


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