 Anni '50 a Londra Il segreto di Vera Drake Vincitore al festival di Venezia
di Pino Moroni 
Il segreto di Vera Drake Non è facile vedere un film sugli anni del primo dopoguerra, con gli occhi ancora pieni delle immagini del grande neorealismo italiano: ogni confronto è chiaramente in favore di quest'ultimo.
Mike Leigh ha fatto il film "Il segreto di Vera Drake", che ha aggiunto qualcosa di molto importante a quello che sappiamo su quell'epoca, accantonata e superata dalla cinematografia di successo sul boom degli anni sessanta e sul benessere degli anni successivi. I primi anni cinquanta, con i ricordi sofferti della guerra appena trascorsa, con la povertà e le malattie, senza coperture sanitarie e previdenziali ma con un senso di solidarietà e di bontà verso chi ha bisogno, che non si sono mai più visti. Vera Drake è l'esempio più alto di questo momento storico per illustrare la vita quotidiana di un quartiere povero di Londra e dei drammi dei suoi abitanti. Vera si dedica, con entusiasmo e coraggio, ad aiutare le persone anziane e malate, a risolvere i problemi di ragazze sfortunate e donne con troppi figli, interrompendo le loro gravidanze indesiderate. Non chiedendo nulla in cambio.
 Grande interpretazione di Imelda Staunton (Vera Drake) che, con la sua esperienza teatrale, ha recitato con una sensibilità che le è valsa la Coppa volpi al festival di Venezia.
Grande prova d'autore del regista Mike Leigh (Leone d'oro a Venezia) che ha mantenuto il film fuori da ogni retorica o falsi moralismi senza scivolare nel patetismo, soprattutto nella parte sugli interrogatori e sul processo a Vera Drake per pratica di aborti clandestini. Film che, malgrado a tratti sia doloroso e tristissimo, lascia serenità e piacere di andare al cinema per avere ancora da pensare e credere in una umanità migliore. Senza retorica.

Vera Drake
(Giovedì 2 Dicembre 2004)
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