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Fantapolitica alla Casa Bianca

The Manchurian Candidate

Un film di Jonathan Demme


di Elena Scerni


Fantapolitica o futuro prossimo? Il regista Jonathan Demme ci fa sorgere questo dubbio a pochi giorni dalla rielezione di Bush alla Casa Bianca.
In un mondo in cui le multinazionali hanno in mano, non solo, il potere economico ma anche quello politico The Manchurian Canditate, ovvero l’ipotesi di un presidente controllato attraverso una manipolazione cerebrale, non è poi così fantascientifica. Tratto da un classico della narrativa contemporanea scritto da Richard Condon, The Manchurian Candidate è un’ affascinante storia sul controllo della mente e l’abuso di potere. La vicenda narra di un capitano dell’esercito degli Stati Uniti Bennett Marco (Denzel Washington), reduce da una campagna in Kuwait nel 1991, che continua ad avere strani incubi e ricordi su quello che gli è accaduto in guerra. Insieme a lui, nel plotone, c’era anche il sergente Raymond Shaw (Liv Schreiber) che si è guadagnato la medaglia d’onore per aver salvato la squadra durante un’imboscata.
La gloria conquistata in guerra ha spianato la carriera politica di Shaw, che si presenta alle elezioni come candidato alla vice presidenza. Marco scopre che nella sua spalla è stato installato un congegno e comincia ad avere dei dubbi sull’ipotesi di un lavaggio del cervello.

Decide di parlarne con Shaw e quest’ultimo gli confida che mal sopporta il controllo che di sua madre Ellie (Meryl Streep), esercita su di lui, ma è certo che i sospetti di Marco siano infondati. Nonostante ciò Bennet si sottopone ad una terapia per far riemergere il flusso dei ricordi reali: il viaggio in un’isola deserta, Raymond Shaw che strangola violentemente un soldato, lui stesso che spara a un altro soldato. A questo punto non gli resta che lottare contro il tempo per smascherare la cospirazione che mira a distruggere la democrazia stessa. Cast d’eccezione ed eccellente regia dotata di un’accuratezza scientifica del film, specialmente nelle scene in cui sono rappresentate le tecnologie mediche, (Demme si è avvalso della consulenza di un neurologo comportamentale) rendono questo film un thriller anche se Denzel Washington è fin troppo abusato in questo tipo di ruolo. Meglio l’interpretazione di Meryl Streep: una donna di potere cinica e senza scrupoli, a metà strada fra Hilary Clinton e la Thacher!

Giudizio: **



La grazia di una vera signora
Meryl Streep
Elegante e cinica

I più belli
Denzel Washington
Nel film "Man on fire"



(Giovedì 18 Novembre 2004)


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