 Quarantesima, a Pesaro La mostra internazionale del nuovo cinema
di Oriana Maerini Dal 25 giugno al 3 luglio si è svolta a Pesaro la 40esima edizione della Mostra internazionale del nuovo cinema, fondata nel 1965 da Lino Miccichè e Bruno Torri, dal 2000 sotto la direzione artistica di Giovanni Spagnoletti. Un appuntamento storico che i cinefili doc non disertano mai. Pesaro rappresenta, infatti, nel panorama della miriade di festival e rassegne cinematografiche sparse per la penisola, una vetrina colta, importante e pioniera nella scoperta di cinematografie emergenti di tutto il mondo. Ogni anno viene scelto un paese da indagare. Quest’anno, per festeggiare il quarantesimo compleanno, è stato selezionata l’esplorazione del cinema messicano che è tornata alla ribalta, dopo l’età dell’oro degli anni 40, nel 2000 grazie al successo dei film di Alejandro Gonzalez Inarritu (Amores perros, 21 grammi). A Pesaro, con una quindicina di lungometraggi e cortometraggi, si è vista la “nuova onda” del cinema messicano rappresentata dai nuovi filmaker che si sforzano di creare una propria via personale per raccontare la realtà del loro paese. Altro punto forte della rassegna sono state, inoltre, le due personali complete dedicate ai registi Lucian Pintilie, il maggior regista della Romania, e Arnaud Desplechin, erede della Nuouvelle Vague.
Quest'anno l'evento speciale, in collaborazione con la Fondazione Scuola Nazionale di Cinema-Cineteca Nazionale, a cura di Vito Zagarrio, è un'omaggio a due degli ultimi maestri del nostro cinema, i fratelli Taviani. Una retrospettiva completa, che oltre ai lungometraggi e ai film girati per la televisione, presenterà tutti i loro cortometraggi, documentari e autentiche rarità come i tanti caroselli girati negli anni '50 e '60. Un'occasione di approfondimento che vuole offrire agli appassionati di cinema l'opportunità di rileggere le loro opere e la ricchezza di uno stile capace di unire ricerca formale e sperimentazione, al di fuori degli stereotipi. Un'analisi moderna rilanciata dai due volumi che accompagneranno l'evento speciale, "Utopisti, esagerati" edito da Marsilio con gli interventi di diverse generazioni di critici e un catalogo Grazie alla collaborazione della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale curata da Vito Zagarrio si è potuta riammirare l’opera completa di questi due grandi maestri del nostro cinema. E’ stato come ripercorrere uno straordinario viaggio attraverso mezzo secolo di storia del cinema italiano.
Ultima segnalazione è l’omaggio dedicato a Travis Wilkerson e Thom Andersen, due grandi documentaristi americani, proprio nell’anno in cui un documentario ha conquistato con Michael Moore, la Palma d’oro al festival di Cannes.
La novità di questa edizione è rappresentata dalla nascita di una nuova sezione competitiva, Pesaro Nuovo Cinema-Concorso, selezione di nove pellicole provenienti da tutto il mondo, che verranno esaminate da una giuria composta da Gianni Amelio, Pino Cacucci e Paolo D´Agostini. Insomma, a 40 anni di distanza dalla sua fondazione, la Mostra del nuovo cinema di Pesaro mantiene saldo il suo obiettivo: non solo registrare quello che fanno i nuovi registi, ma contribuire a renderlo conoscibile e meglio comprensibile a tutti coloro che condividono l’idea di rompere equilibri cristallizzati dalla consuetudine e dal conformismo. Purtroppo il penultimo giorno della rassegna è stato funestato dalla notizia della morte di uno dei suoi fondatori ed ideatori: il grande critico Lino Miccichè. Pesaro gli ha reso omaggio proiettando la sua opera registica “All’armi siam fascisti” realizzato nel 1961.
(Giovedì 5 Agosto 2004)
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