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YANG

Pupi Avati

Per coraggio e dinamismo


di Oriana Maerini


Non c’è dubbio, il regista più Yang del momento è Pupi Avati. Per coraggio e dinamismo.
Il coraggio di fare un film sul suo fallimento esistenziale.
Il regista di “Regalo di Natale” non ha mai nascosto la sua amarezza per aver scoperto di essere un musicista jazz fallito e senza talento ma ora, con il suo bellissimo ultimo film “Quando arrivano le ragazze?”, ha messo in piazza i suoi panni sporchi senza perifrasi.
Dichiarando la natura autobiografica della storia che narra di una jazz band giovanile.
Chi altri l’avrebbe fatto? Come a dire che il mestiere di regista è stata una forma di ripiego ad una passione frustrata.
In un mondo in cui tutti (registi, attori) affermano di aver iniziato a far cinema o per caso o grazie ad un’irrefrenabile inclinazione provata fin dal ventre materno, Pupi ha il coraggio di dire la verità: avrebbe voluto fare il musicista.
L’altro motivo per cui l’ho incoronato “Yang director” è il suo irrefrenabile attivismo (quasi supera Woody Allen!)
Il quotidiano .COM ha riportato, infatti, la notizia che Avati pochi giorni dopo l’uscita nelle sale della sua pellicola, si appresta (il 15 marzo) a tornare sul set di un nuovo film di cui sarà protagonista Neri Marcoré.
Neanche il tempo di riposarsi dalle fatiche del set e via si parte con un altro progetto...
Altro che giovani talenti! Il cinema italiano si regge ancora grazie ai suoi vecchi leoni.



(Mercoledì 9 Febbraio 2005)


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